L’ideologia del lemma ideale. Ovvero i pre-giudizi sui lemmi multilessicali
Le lessicografie monolingui delle lingue romanze applicavano l’ostracismo
nei confronti del lemma multilessicale. Riconoscevano e registravano le unità
multilessicali, ma non le promuovevano a lemma. Premetto che la decisione di non
usare il termine polirematica è meditata. Prime infiltrazioni nel muro del
lemma a parola unica sono venute decenni, talvolta anche secoli, fa dalle
locuzioni aggettivali o avverbiali ( alla carlona), dai prestiti latini
(ex voto), dai prestiti angloamericani nei dizionari monolingui (pop
art, night club ancora prima dell’invasione informatica e
commercial-amministrativa), dai dizionari bilingui con l’inglese.
La vera spallata però viene dalla lessicografia su supporto elettronico e
dall’abitudine ( ideologicamente sana, ma ci sono anche controindicazioni) a
cercare le parole nelle finestre di ricerca in rete con collocatori che ne
restringano la polisemia o l’omonimia. Il mezzo elettronico non ha un’ideologia
in sé, ma non è neutro, sta influenzando il nostro concetto di parola, grazie
alla velocità con cui ci permette di estrarre contesti multilessicali. I
linguisti applicati, e soprattutto coloro che fanno linguistica dei corpora su
supporto elettronico, di solito pensano che sia positivo liberare la parola
singola dall’ipostatizzazione collegata al processo di lemmatizzazione
tradizionale operata per redigere il lemmario del dizionario cartaceo.
Si risolve informaticamente il problema di dove registrare l’unità
multilessicale perché “tanto la ritrovo comunque subito” e così si risparmia di
pensare ai rapporti sintattico-semantici fra i componenti del lemma
multilessicale e soprattutto si dimostra che non è indispensabile farne un lemma
multilessicale.
Si apre però la questione dei contorni del lemma multilessicale, della sua
interrompibilità, della sua variazione possibile ( collocazione ristretta vs.
lemma multilessicale rigido ), défigement, univerbazione (on line, on-line,
online), parziale ellissi ( aereo da caccia, caccia) e i connessi
problemi di attribuzione di parte del discorso al lemma multilessicale ( non
volendo avere come lemmi progetto pilota o nave scuola o
governo ombra, pilota, scuola e ombra, diventano aggettivi
posposti invariabili), di indicazione di genere e plurale se nome, di
costruzione se verbo. Si osserva anche che il pregiudizio è caduto più nei
confronti del lemma multilessicale nominale che non nei confronti degli altri ;
si riscontra ad esmpio una perdurante diffidenza verso i verbi sintagmatici.
I grammatici pensano che la fissazione della casistica sia questione da
morfologi e i morfologi indagano l’uso attraverso i corpora. Intanto i
lessicografi devono prendere centinaia di decisioni ogni anno, talvolta con
l’aiuto di linguisti, talvolta senza e queste decisioni a loro volta diventano
elementi di argomentazione per altri linguisti. Dietro queste decisioni non
sempre si intravede una coerente teoria.