Lingua e ideologia “borghese” nella lessicografia ispano-italiana del Cinquecento.
La città come referente culturale nella fraseologia dei glossari e dei dizionari
spagnolo-italiano nel XVI secolo.
A partire dal Cinquecento glossari, vocabolari e lessici di ogni natura divengono
strumenti sempre più utili e urgenti davanti alla necessità di una comunicazione
coerente e tempestiva tra nazioni e individui di paesi differenti, e in questo panorama
fluido il mondo della tipografia e del mercato editoriale non si fa sfuggire l’opportunità
commerciale offerta dalla domanda crescente di vademecum linguistici e di dizionari
da parte di un pubblico cittadino sempre più vasto e dimestico di località, culture
e genti diverse. Soprattutto tra le professioni e i commerci urbani è pressante
la richiesta di mezzi che garantiscano una comunicazione rapida e proficua, e in
questa direzione i lessici bilingue e plurilingue che si stampano nel Cinquecento
sono i primi efficaci appigli per scavalcare le barriere culturali e linguistiche,
che altrimenti potrebbero interferire con il propagarsi e il prosperare delle attività
mercantili. Proprio per agevolare la comunicazione quotidiana, all’interno di svariati
dizionari del tempo, molta importanza è concessa alla lingua d’uso, alla fraseologia,
ai modismos ed alle formule ricorrenti della relazione di ogni giorno: in questa
direzione, il repertorio terminologico che va a comporre queste opere lessicografiche
non trova il proprio serbatoio nella pura ed immobile lingua della corte e dell’accademia,
ma appunto nell’idioma fluttuante delle strade e delle piazze cittadine. Il criterio
– pratico e ideologico – che prevale nella composizione di molti vocabolari bilingue
e multilingue, e che ne progetta la finalità, è dunque quello dell’uso quotidiano,
e ciò che anima tali progetti appare una visione del mondo che privilegia la Città
rispetto alla Corte, un’ideologia vincolata alla realtà e alle necessità della borghesia
più che all’universo “selezionatissimo” dell’aristocrazia.
Nel nostro lavoro, attraverso l’esempio di alcune autorevoli opere lessicografiche,
desideriamo dunque indagare in questa direzione, analizzando le ragioni profonde
– culturali, sociali, editoriali ecc. – che risiedono dietro la composizione di
questi volumi, in cui si palesa con estrema forza l’ampio e aperto campionario dell’eloquenza
quotidiana, la fraseologia e le espressioni idiomatiche più ricorrenti, il codice
eterogeneo della borghesia cittadina.